Film in concorso per il premio interfedi del
33° Torino Film Festival
COLPA DI COMUNISMO
di Elisabetta Sgarbi (Italia, 2015, DCP, 86’)
Ana, Elena e Micaela: tre donne rumene che vivono in Italia da tempo, lavorando come badanti. Quando le prime due perdono il lavoro, cominciano un viaggio alla ricerca di occupazione tra le Marche e il Polesine. Solidarietà, amicizie, scambi di ricordi e incroci di tradizioni tra comunità sommerse del nostro paese, agricoltori emiliani, ortodossi di Fabriano, lavoratori rumeni. Memorie di comunismi e complicità femminili nel terzo lungometraggio di Elisabetta Sgarbi, tra documentario e finzione.
Ven. 27, 9.30 R e 17.00 R3 - Sab. 28, 11.30 R3
COMA
di Sara Fattahi (Siria/Libano, 2015, DCP, 97’)
Tre donne – nonna, madre, figlia – vivono recluse in un vecchio palazzo di Damasco. Hanno scelto di condurre un’esistenza in volontaria prigionia estraniandosi da una città in perenne stato di assedio. Mentre fuori infuria la guerra, le donne si aggirano nelle stanze come fantasmi ancora in vita, con la surreale colonna sonora di appassionate soap siriane. Opera prima di una giovane documentarista, una riflessione simbolica, quasi astratta, complessa, feroce, sul tragico destino di un paese.
Mar. 24, 17.00 R3 - Mer. 25, 9.30 R3 - Gio. 26, 19.45 L3
COUP DE CHAUD
di Raphaël Jacoulot (Francia, 2015, DCP, 102’)
Un paesino di campagna. L’estate più calda del secolo. L’acqua inizia a scarseggiare, la siccità rovina i raccolti e la tensione tra gli abitanti sale. Soprattutto nei confronti di Josef, ragazzo con qualche disturbo comportamentale, di famiglia gitana, che ha tutte le caratteristiche per diventare il capro espiatorio. Grande suspense e interpreti in stato di grazia per un film che guarda dritto dentro il cuore di tenebra di ognuno di noi.
Mar. 24, 19.30 R3 - Mer. 25, 14.30 R3 - Gio. 26, 17.15 L3
DUSTUR
di Marco Santarelli (Italia, 2015, DCP, 74’)
Nella biblioteca del carcere di Bologna, un gruppo di detenuti musulmani partecipano a un corso organizzato da insegnanti e volontari sulla Costituzione italiana. Un giovane arabo in attesa del fine pena è alle prese con “gli inverni e le primavere” della libertà e un futuro tutto da scrivere. Un viaggio dentro e fuori il carcere, per raccontare l’illusione e la speranza di chi ha sognato e continua a sognare un “mondo più giusto”.
Dom. 22, 19.30 L2 - Lun. 23, 9.15 L1 - Ven. 27, 14.00 L1
FLOTEL EUROPA
di Vladimir Tomic (Danimarca/Serbia, 2015, file, 70’)
Nel 1992 un grande battello a Copenaghen diventa la casa per un migliaio di profughi provenienti dalla Jugoslavia. Fra loro anche il regista dodicenne che ci porta, attraverso una enorme quantità di filmati amatoriali dell’epoca, a fare un viaggio nel tempo. Gli echi della guerra lontana si mescolano al racconto della vita quotidiana di questo microcosmo galleggiante, fatta di nostalgia, conflitti, balli, amori adolescenziali e rock and roll.
Mer. 25, 14.00 M2 - Gio. 26, 11.30 M2
GULDKYSTEN / GOLD COAST
di Daniel Dencik (Danimarca/Ghana, 2015, DCP, 114’)
1836. Frederik Wulff, ufficiale danese e botanico, si trasferisce nell’Africa nera su ordine del re di Danimarca. Ha il compito di monitorare il lavoro in una piantagione di caffé della Costa d’Oro. Scrive all’amata Eleonora del suo tentativo di introdurre il progresso e abolire la schiavitù che cozza con la dura realtà. Visionario affresco su uno dei capitoli più cupi della storia danese, in parte basato sugli scritti di Wulff, con le musiche di Angelo Badalamenti.
Mar. 24, 19.45 R1 - Mer. 25, 9.15 R1 - Ven. 27, 17.15 R1
JE SUIS LE PEUPLE
di Anna Roussillon (Francia, 2014, DCP, 111’)
“Estate 2009, a 700 km a sud del Cairo, incontro Farraj ai bordi di un campo. Lui ha la zappa sulla spalla, io la camera in mano. Diventiamo amici e complici. All’inizio del 2011, quando la rivoluzione scoppia sulla piazza Tahrir, tutto sembra immobile al villaggio. Poco a poco, però, Farraj mi parla con entusiasmo, collera o stanchezza di elezioni e costituzione, di speranze di cambiamento…” (A. Roussillon).
Gio. 26, 14.00 M2 - Ven. 27, 11.30 M2
LES LOUPS
di Sophie Deraspe (Canada/Francia, 2015, DCP, 107’)
Una giovane ricercatrice canadese approda in un villaggio di pescatori del Nord dell’Atlantico, apprende il barbaro rituale della caccia alle foche e prova ad avvicinarsi alla comunità, chiusa e ostile. Non è lì per caso, ma le risposte che cerca possono arrivare solo dopo un percorso di iniziazione al luogo. Diretto dalla regista quebecchese Sophie Deraspe (Le signes vitaux, TFF 2010), un viaggio rarefatto ed ermetico alla ricerca di radici, nel quale i volti e i paesaggi sono due facce di uno stesso enigma.
Mar. 24, 22.00 R3 - Mer. 25, 11.30 R3 - Gio. 26, 22.30 L3
LA PATOTA / PAULINA
di Santiago Mitre (Argentina/Brasile/Francia, 2015, DCP, 103’)
Brillante avvocatessa di 28 anni, figlia di un giudice progressista, Paulina lascia una vita agiata e una carriera certa per seguire un progetto umanitario in una regione remota del paese. Ma l’entusiasmo e la convinzione intellettuale non le bastano per farsi accettare. E un avvenimento traumatico mette in discussione ogni sua scelta. Ispirato a un classico argentino del 1960 (La patota di Daniel Tinayre), il ritratto di un personaggio femminile affascinante, ruvido e ostinato.
Dom. 22, 22.00 R3 -Lun. 23, 9.30 R3 -Mar. 24, 9.45 L3
LUCE MIA
di Lucio Viglierchio (Italia, 2015, DCP, 82’)
Colpito alcuni anni fa da leucemia mieloide acuta, l’autore ripercorre con lucidità e dolore le tappe e i riti delle terapie a cui si è sottoposto. Un viaggio a ritroso nella malattia e nella paura, accompagnato da un’altra paziente, Sabrina, una combattente indomita che l’ha aiutato a capire in profondità il senso della vita. Insieme a loro i familiari, gli infermieri e i medici dell'Ospedale Mauriziano di Torino. Una messa in scena coraggiosa e lontana dall'autocommiserazione.
Sab. 21, 17.30 R1 - Dom. 22, 9.30 R5 - Lun. 23, 21.30 R5
OÙ EST LA GUERRE
di Carmit Harash (Francia, 2015, file, 82’)
Ci vuole la giusta distanza per vedere dove sta andando un Paese. Carmit Harash è israeliana, vive a Parigi da anni e nel mese di maggio di tre anni fa ha cominciato a pensare che la Francia fosse in assetto da guerra. Ha preso la videocamera e cominciato a cercarne gli indizi nelle strade della città. Un’idea apparentemente assurda, quasi comica. Ma con l’attacco mortale al giornale satirico Charlie Hebdo, questa folle idea si è trasformata in realtà.
Sab. 21, 17.00 L2 - Dom. 22, 9.30 L2 -Lun. 23, 22.30 L1
La lettera indica il cinema: L= Lux M= Massimo R= Reposi; il numero dopo la lettera indica la sala in cui è proiettato il film
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