Film in concorso per il premio interfedi del
31° Torino Film Festival
BULG-EUN GAJOG / RED FAMILY
di Ju-Hyoung Lee (Corea del Sud, 2013, DCP, 99’)
Prodotta da Kim Ki-duk, una commedia “politica” via via sempre
più cupa e tragica, sullo strappo insanabile fra Corea del Nord e
Corea del Sud. Due famiglie vicine di casa (una vera e a pezzi, l’altra
finta e apparentemente felice) lottano per la supremazia e,
quando s’intravede la luce di un’amicizia, è troppo tardi. Realtà e
sua messa in scena si mescolano in un amaro gioco delle parti.
Una speranza, forse, solo per i più giovani.
LE DÉMANTÈLEMENT
di Sébastien Pilote (Canada, 2013, HDCam, 111’)
Gaby manda avanti la sua fattoria da una vita. Il suo matrimonio
è andato a rotoli, le due figlie vivono da tempo a Montréal e
hanno pochi contatti con lui. Quando la maggiore gli chiede un
aiuto economico, lui è pronto a mettere in discussione la sua vita.
Echi di Balzac (Papà Goriot) e Shakespeare (Re Lear) nella toccante
opera seconda di Pilote, a due anni da Le vendeur (TFF 2011).
Con Gabriel Arcand, fratello di Denys.
LA PLAGA
di Neus Ballús (Spagna, 2013, DCP, 82’)
Vite intrecciate nell’arsura di un’estate senza pioggia: un wrestler
moldavo che lavora come bracciante, un agricoltore che coltiva
cibo organico, una prostituta che attende nel nulla della campagna
barcellonese, un’infermiera filippina e l’anziana Maria, deforme,
con gravi difficoltà respiratorie ma attaccata alla vita e alla
natura. Documento della marginalità, ma anche commedia lieve
e quasi visionaria, con i veri protagonisti delle storie.
SAO KARAOKE / KARAOKE GIRL
di Visra Vichit Vadakan (Thailandia/USA, 2013, DCP, 77’)
A Bangkok, la ventitreenne Sa lavora come escort in un locale di
karaoke, per mantenersi e mandare soldi alla famiglia, poverissima,
che vive in un villaggio. E si innamora di un coetaneo...
Esordio che mescola sapientemente il documentario e la finzione
per dare vita al ritratto sincero e appassionato di “una ragazza
nella notte che non ha possibilità di scelta”, ma va ostinatamente
avanti. Sa Sitjin interpreta se stessa.
SENSÔ TO HITORI NO ONNA / A WOMAN AND WAR
di Junichi Inoue (Giappone, 2013, HDCam, 98’)
Nel Giappone dilaniato dalla Seconda guerra mondiale, uno scrittore
fallito, una prostituta frigida e un soldato monco cercano di
sopravvivere: facendo i conti con la povertà, la disperazione e il
Male. Eros e thanatos per un’opera prima shock, attonita e nichilista,
che ha la ruvidezza del tardo Wakamatsu e il dolore di
Oshima. Ritratto di un Paese sull’orlo dell’abisso, senza coordinate,
un pugno nello stomaco che mette in gioco.
VANDAL
di Hélier Cisterne (Francia, 2013, DCP, 90’)
Adolescente inquieto e ribelle, di padre nordafricano e madre
francese, viene affidato agli zii di Strasburgo, per essere avviato al
mestiere di manovale. Scopre invece il mondo notturno e misterioso
dei graffiti urbani, con tutto il loro fascino tattile e materico.
Dramma sociale che aderisce come una pelle alla realtà e ne trattiene
tutta l’energia vitale, girato con un’ampiezza di sguardo che
ricorda Michael Mann.
IDA
di Pawel Pawlikowski (Polonia, 2013, DCP, 80’)
Polonia, anni ‘60. Ida è un’orfana della Seconda guerra mondiale
cresciuta in un convento di suore. Prima di prendere i voti viene
spedita dalla zia, con la quale è costretta a rileggere il proprio passato
e l’identità dei genitori. Il nuovo film di Pawlikowski (My
Summer of Love) è un’esplorazione elegiaca della storia patria
raccontata con uno stile composto ma non pomposo e un uso
rigoroso del bianco e nero.
LOUBIA HAMRA / RED BEANS
di Narimane Mari (Algeria/Francia, 2013, DCP, 77’)
Un gruppo di bambini sulle spiagge algerine, la magia dei
momenti vuoti, l’ozio, le litanie, i sonnecchiamenti. E, all’improvviso,
una spedizione di guerra, un gioco che rispecchia brutti “giochi”
dei grandi: è la storia dell’Algeria raccontata attraverso la
libertà e l'irriverenza dell’infanzia, in una coreografia di ombre e
labirinti musicali technopop. Oltre La guerra dei bottoni e Il signore
delle mosche: happening, prima che allegoria.
THIS IS MARTIN BONNER
di Chad Hartigan (USA, 2013, HDCam, 83’)
Martin Bonner lavora in un’organizzazione cristiana del Nevada
che aiuta gli ex detenuti a reinserirsi nella vita quotidiana. Travis è
appena uscito di galera e vuole riallacciare i rapporti con una figlia
di cui ha perso le tracce. Due personaggi dolenti che trovano in
una pudica solidarietà umana il senso di un nuovo attaccamento
alla realtà. Dal Sundance un film controllato, consapevole, ricco di
calorosa umanità.
HISTÒRIA DE LA MEVA MORT
di Albert Serra (Spagna/Francia, 2013, DCP, 148’)
Casanova, stanco e invecchiato, vaga con il servitore fra le foreste
dell’Europa centrale. A incombere su di lui, il conte Dracula,
inquietante presagio della fine di un’epoca. Dopo Don Chisciotte
e i Re Magi, Serra rilegge ancora i miti della cultura occidentale: e
con il suo cinema estatico e ironico affronta il passaggio cruciale
tra lumi e romanticismo, tra razionalità classica e violenza moderna.
Un grande film.
LA ÚLTIMA PELÍCULA
di Raya Martin e Mark Peranson
(Canada/Danimarca/Messico/Filippine, 2013, 35mm, 88’)
Un regista americano, una guida messicana, un sito maya, la fine
del mondo, il progetto di un film da fare, le riprese di uno che si
fa. Che cos’è il cinema oggi? E cosa può ancora definirsi tale?
Raya Martin torna al festival in coppia con Mark Peranson, con un
lavoro surreale e dadaista che cerca soluzioni alla celebre dichiarazione
dei Lumière sul cinema come invenzione senza futuro.
ADELANTE PETROLEROS!
di Maurizio Zaccaro (Italia, 2013, DCP, 75’)
In agosto, il presidente dell’Ecuador ha ritirato il piano di tutela del
Parco Nazionale dello Yasunì, che il suo stesso governo aveva voluto,
aprendo l’area allo sfruttamento petrolifero. Gli ambientalisti e
le popolazioni locali si battono per evitare che il paradiso della biodiversità
si estingua. Un grido di denuncia per capire le logiche di
potere e ribadire l’urgenza di soluzioni alternative all’oro nero.
PAROLE POVERE
di Francesca Archibugi (Italia, 2013, DCP, 60’)
Parole povere è il titolo di una poesia di Pierluigi Cappello, 45
anni, friulano, premio Montale 2004, Bagutta 2006, Viareggio
2010, forse il più significativo poeta della sua generazione. Nel
comporre il ritratto affettuoso e intimo della vita e dei pensieri di
questo vitalissimo artista in sedia a rotelle Francesca Archibugi ci
offre una riflessione sul senso profondo del far poesia. Musiche
originali di un fuoriclasse del jazz italiano come Battista Lena.
LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO,
CONVERSAZIONE CON ALDA MERINI
di Antonietta De Lillo (Italia, 2013, Blu-Ray, 50’)
Alda Merini apre le porte della sua casa e parla di amore, morte,
sesso, religione, poesia, maternità, vecchiaia. A quasi vent’anni da
Ogni sedia ha il suo rumore, De Lillo ci fa volare in alto con la
grande poetessa (scomparsa nel 2009) che si definisce “una
donna facile, alla mano, la pazza della porta accanto”.
A seguire, Frammenti d'amore, una selezione di immagini di Oggi
insieme domani Anche, il film partecipato della marechiarofilm, un'indagine
sull'amore nell'Italia di oggi, che sarà terminato nel 2014.
ELENCO IN PDF CON DATE E ORARI DI PROIEZIONE
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